Convegno - Dal bilancio alla persona: per una nuova economia
Il Liceo “Monti” ha organizzato, giovedì 14 novembre, un convegno dedicato al rapporto fra economia e cultura, con particolare riferimento al neonato Liceo economico-sociale. Il convegno si è tenuto presso la sala Dradi Maraldi della Cassa di risparmio di Cesena.
Ha esordito il dirigente scolastico, Giancarlo Domenichini, sottolineando la sfida lanciata dal Liceo per una nuova didattica.
Bruno Piraccini, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Cesena, è partito, nella sua analisi, dalla crisi. “Il decadimento è grave, ha detto, dobbiamo puntare sulla crescita tecnologica e sulla cura della persona. Occorre ripensare la cultura classica, come base per la vita. Le aziende devono dare più spazio alle persone, e le persone devono responsabilizzarsi. Non ci deve più essere solo la mission aziendale, ma un vero pathos. È indispensabile, in questo contesto, il rapporto umano”.
Giampiero Placuzzi, vicesegretario Confartigianato di Cesena, ha affermato che occorre unire economia e umanità. “Un'impresa, ha detto, è formata da persone che vogliono ottenere profitti, ma non solo: vogliono realizzare un progetto. L'impresa è l'unica entità che produce ricchezza. L'impresa ha un valore sociale. Nella nostra provincia operano più di 30mila imprese, piccole o molto piccole. Sono imprese di natura familiare”. Sul rapporto impresa-scuola Placuzzi s'è interrogato sul valore del titolo di studio. Perché dovrebbe aver valore solo essere avvocato e non, ad esempio, stare al tornio? Va riscoperto anche il lavoro manuale. C'è un 40% di disoccupazione giovanile, ma molte aziende non trovano le professionalità che cercano. Occorre perciò rilanciare l'apprendistato. “Cosa chiede l'impresa ai giovani? È indispensabile, ha concluso Placuzzi, sapersi mettere in discussione. Il merito è il grande tema che abbiamo perso e che dobbiamo riscoprire”.
Elena Ugolini, dirigente scolastico Liceo Malpighi di Bologna e già sottosegretario nel Governo Monti, ha ricordato che i ragazzi passano 1000 ore di vita l'anno assieme agli insegnanti: bisogna che quelle ore servano. “Nel 1991, ha ricordato Ugolini, feci la prima esperienza di liceo economico in Italia, con la collaborazione di Stefano Zamagni. Il liceo economico-sociale non è un istituto tecnico, in cui le materie hanno un aspetto di tipo applicativo; lo scopo nel liceo è mettere al centro la domanda perché. Per questo il programma di Matematica prevede Statistica, e quello di Scienze umane prevede Metodologia della ricerca”. Elena Ugolini ha precisato che il numero di 40% dei giovani disoccupati non è il 40% di tutti i giovani, ma di quelli fra 15 e 20 anni che non studiano. Il liceo classico è la scuola che permette di andare in profondità. Fra queste due scuole potrebbe nascere una grande alleanza: o si studia con impegno e passione, o è tempo perso. Così il lavoro. Tutti gli studenti dovrebbero fare uno stage a Cesena, in Italia o all'estero. Unire la tradizione classica con quella anglosassone. La scuola da sola non va da nessuna parte: in che modo la scuola contribuisce alla crescita culturale, sociale, umana dei ragazzi che passano migliaia di ore insieme?
Francesco Gennari, docente all'Università di Bologna, ha presentato all'attentissimo pubblico di studenti le caratteristiche di quella che un tempo era la Facoltà di Economia e Commercio, e che oggi si chiama Scuola di Economia, Managment e Statistica.
Marino Biondi, docente all'Università di Firenze, è partito da un ricordo di Adriano Olivetti, un imprenditore che seppe investire nel fattore umano. L'avventura finì presto, con la morte dell'ideatore. “I call-center, oggi, son pieni di persone colte. Oggi – ha proseguito Biondi – siamo invasi dall'economia, che ha raggiunto uno spessore filosofico. Il dramma è quello di una Europa fondata sul denaro, che ora presenta il conto. Questa economia della paura ci governa ogni giorno. La nuova generazione è fin troppo paziente. Per un anno abbiamo pensato che il 'bocconismo' di Mario Monti ci salvasse; oggi è il 'lettismo' che sembra doverci salvare. L'economia è un discorso che va discusso, perché sembra l'unico sistema esistente. Olivetti mise in fabbrica alcuni intellettuali, ed è stato l'unico a credere nella cultura. La fabbrica non è mai stata popolare fra gli italiani: oggi si guarda ad esse con nostalgia. Nel campo della letteratura, c'è il caso di Prato, dove fino agli anni Novanta gli operai si trasformavano in piccoli imprenditori; con la globalizzazione sono falliti gli imprenditori, restano i cinesi: Edoardo Nesi ha raccontato tutto questo”.
Elena Ugolini ha concluso chiedendo agli spettatori come sia possibile capire se quel che è stato detto è vero o falso, una cosa che può avvenire solo attraverso lo spirito critico, che è cosa difficile e richiede tempo e fatica.
Ha concluso i lavori del convegno l'ispettore scolastico Gabriele Boselli: “il bilancio non può essere solo economico. L'economia è fatta di persone che non vivono solo per sé, ma in un sistema di dialoghi. È falsa ogni scienza che non comprende in sé l'intero. Il liceo lascia ai giovani l'apertura verso nuove conoscenze”.
Responsabile ufficio stampa
Paolo Turroni
tel. 328-1614449
Interventi:
Bruno Piraccini (Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena)
Giampiero Placuzzi (Vicesegretario Confartigianato di Cesena)
Elena Ugolini (Dirigente Scolastico Liceo Malpighi di Bologna)
Francesco Gennari (Università di Bologna)
Marino Biondi (Università di Firenze)
Sala Dradi Maraldi
Documenti allegati:
Categoria: Progetti | Data di pubblicazione: 05/11/2013 |
Sottocategoria: Altri | Data ultima modifica: 16/11/2013 11:10:37 |
Permalink: Convegno - Dal bilancio alla persona: per una nuova economia | Tag: Convegno - Dal bilancio alla persona: per una nuova economia |
Inserita da Francesco Giusti | Visualizzazioni: 1854 |
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